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Il bene e il male, memorie ǀ Diario

La calma del benessere, delle invenzioni. Gli aspetti tridimensionali degli oggetti concreti e umani, per una ricerca nel pensiero individuale. Il periodo delle diciotto lettere contenute, raggiunge d’agosto 2005 a marzo 2007.

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Un soffitto di cenere ǀ Diario

La vera gioia che il nostro tempo restituisce tramite le esperienze, cosa lo ha già creato secondo delle spiegazioni sugli avvenimenti, e le loro soluzioni. Il periodo delle sedici lettere contenute, raggiunge d’aprile 2007 a ottobre 2008.

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Siamo già noi tra dieci minuti ǀ Diario

Rappresentazioni in forma filosofica o matematica per riuscire a trovare la giusta quantità di moto, il divenire delle proprie esperienze, dei propri sogni nelle loro realtà senza problemi di base. Il periodo delle ventuno lettere contenute, raggiunge da dicembre 2008 a luglio 2010.

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Dillo tu te stesso ǀ Diario

Racconti su un passato non molto lontano che potrebbe identificarsi nella realtà odierna, il presente non recensito giornalisticamente. Serve auto dichiarare sé stessi e il mondo secondo le proprie esperienze, il periodo delle lettere raggiunge d’agosto 2010 a maggio 2013.

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Good and Evil, Memories ǀ Diary

The calm of well-being, of inventions. The three-dimensional aspects of concrete and human objects, for a research in individual thought. The period of the eighteen letters contained reaches from August 2005 to March 2007, the translation of the texts into English is by Fatima Immacolata Pretta.

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An Ash Ceiling ǀ Diary

The real joy that our time gives back through experiences, what has already created it according to explanations of events and their solutions. The period of the sixteen letters contained reaches from April 2007 to October 2008, the translation of the texts into English is by Fatima Immacolata Pretta.

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It`s Already Us In Ten Minutes ǀ Diary

Representations in philosophical or mathematical form in order to find the right amount of motion, The becoming of one’s own experiences, of one’s own dreams in their reality without basic problems. The period of the twenty-one letters contained reaches from December 2008 to July 2010, the translation of the texts into English is by Fatima Immacolata Pretta.

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Say It Yourself ǀ Diary

Tales about a not very distant past that could be identified with today’s reality, the present not reviewed journalistically, you need to declare yourself and the world according to your own experiences. The period of letters reaches from August 2010 to May 2013, the translation of the texts into English is by Fatima Immacolata Pretta.

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El bien y El mal, Memorias ǀ Diario

La calma del bienestar, de las invenciones. Los aspectos tridimensionales de los objetos humanos concretos, a forma de investigación del pensamiento individual. El periodo de las dieciocho cartas incluidas va desde agosto del 2005 a marzo del 2007, traducción al español de Stephanie Collaro.

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Un techo de cenizas ǀ Diario

La verdadera alegría que nuestro tiempo devuelve es a través de las experiencias, lo que ya he creado según las explicaciones sobre los eventos y sus soluciones. El periodo de las dieciséis cartas va desde abril 2007 a octubre de 2008, traducción al español de Stephanie Collaro.

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Dilo tú mismo ǀ Diario

Historias sobre un pasado no muy lejano que podría identificarse con la realidad actual, el presente no reseñado periodísticamente, necesitamos declararnos a nosotros mismos y al mundo de acuerdo con nuestras experiencias en las relaciones humanas y materiales, concretas, el período de las cartas va desde agosto de 2010 hasta mayo de 2013.

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Le parole che non si possono usare

30.06.2008

Addormentati, dormienti senza sapere perché di peggio non esiste nulla, tranne la perdita della memoria o dell’intelletto… il resto dedicato a vivere dopo il trapasso era un male, l’ignoranza vuole sconfiggere la coscienza, o persone perse, perdute senza via d’uscita per non volerlo eliminare ma, il cielo è coperto d’assurdità e, la terra sembra un disco volante che si muove facendoci oscillare, niente paura la comunione dissocia il cattivo dal buono, crea quello che lui non vuole.

 Mai uscito dal male, le strade son come autostrade, tante innumerevoli così da poter andare in molti e diversi posti. Parole, amplificazione più altre cose buone, sono le vie per non restare nei bui della mente, per vivere meglio, ricorda per noi da ragazzi, era un progetto comune la forza d’infliggere, la vita agli esseri che di umano hanno ben poco ma, erano mentitori e sacrileghi attorno a noi, mentre è tutto fraudolento, mediocre ancora ora ma, non del tutto falso, come ‘l nero e il bianco sono davvero. Quello che ci riguarda accade tra dieci anni non ora, tutto diventa già successo o, succederà in futuro ma lontano da noi. Chi non crede è un insensato, prova a uscire senza di te, alcune cose sono diverse da quel che sono serve credere/sapere, tutto era già passato ma verrà di nuovo, anche se non completo come prima, poi faremo altro. Vivere il mondo è credere ma, se ti dicessi ch’esiste l’inferno qua fuori e non si crede nell’aiuto degli altri, nella polizia, nello Stato che pur sempre resta nelle cose che non abbiamo. Sul falso mettici un adesivo sopra, continua per andare, occorre spostarsi in avanti, cos’è una bolla d’ignoranza se non un male, noi non crediamo d’esser voi.

 Nel lontano posto dove leggerai queste pagine come qui, sembra inutile scriverti di cose che non saprai o non vedrai, verranno cancellate ma, come ci si può perdere in un errore che dura due settimane di continuo lo stesso, siamo persi è già tutto… quello che senti diventa già tutto ‘l possibile, la vita intera è tutto quel che vedi, cosa sei, cosa ti hanno fatto… prego io sono un altro. Ora è sera pace, le soluzioni sono già arrivate, chi era attento ha capito, tutti gli altri no sarà colpa dello Stato se non hai gli occhi, organizza la cena è colpa della solitudine. Ultimamente se cerchi delle persone in Italia, le devi trovare in un gelato, si pensano di morire ma, com’è difficile cessar di vivere, poi non ci sei.

 Una gabbia, un cubo son cose da dire perse in una montagna d’idee, incartata con carta di giornali più cose da fare. Differenze tra cose e persone, le parole che non si possono usare, tutto quel che devi fare sarà un bene, dopo sicuramente da qualche parte, arriva il solido denaro ch’è tuo. In questo mondo d’immaginazione se non parli, non lo saprai mai cosa o chi sei tu, tutta la confusione per una certezza matematica che garantisce dopo sarai pagato. Realtà sicure sono quelle da seguire, per restare da queste parti, il resto lo fanno gli altri non credi, cos’è rimasto non dice, non esiste niente, dove si può arrivare stasera, i giochi sono già stati rovinati. Sono mali esagerati, il mondo è come un muro non si può proseguire, esiste solo l’aria e la strada, dove s’incontra la fine dei giocattoli è anche in un’altra via.

 Un errore di persona e già lo vedi che non dice niente… siamo noi quelli nel video, di chi sono quelle vite se non nostre, forse i ragazzi non hanno focalizzano una disgregazione degli arti, le funzioni organiche, il rifornimento dei viveri, se vuoi la pace, la fine, la vita, devi volare da una persona senza capire niente di chi è, non ridere mai in faccia a qualcuno, altrimenti ti arrestano. Pensieri che non finiscono sono la vita, altri che non ci possono rubare siamo noi, un’apertura ideale era solo un gioco di persone non esperte, la morte una cattiveria, non era saputo com’era successo in particolare quel fatto o chi e dove, nessuno deve saper cos’è nel male, non tutto sarà già deciso potrebbe essere un futuro la nostra mancanza, per non uscire è un sogno il resto.

 È tuo cosa rimane di noi, non quest’incubo da smagnetizzare con la legge e noi. Ricordi un bene non era un sogno ma, sono dove sono… e noi non c’entravamo quasi niente, bisogna solo sorridere del male, non sono state apportate quelle modifiche che dicono nel tuo, nel loro e nel mio di nessun modo, però quindi devono ancora “fare” un bene o il bene. Fai attenzione nel realizzare, di non produrre pensieri o azioni legalmente malevoli o malsani, pensa a cosa volevi sapere del fascismo, ti devi render conto da solo, imprigionarti e impietrire, davanti a tutto. Di solito già lo volevano fare loro a noi, o il contrario, non dirmi che non hai voglia di attaccarli, guarda sempre la luce spia che vedi, dopo ci faranno sapere come finisce questa frase.

 Fare di farina, fare di un album una canzone, dove si perdono le persone, dove vanno a finire è meglio dire o anche a fare che! Dove non ti sono andati bene dei discorsi che da un certo punto di vista, non si addicono al normale uso delle parole comuni, dove non esiste più il bene, cosa può dirti un dottore, cosa possiamo o, non possiamo fare sarà deciso dalla legge, anche cos’è reale o falso ma nessuno ha chiamato la legge per prima e per poi. Lei, signor e signora non sono come pensano molti artisti la tua vena, sono proprio quel che puoi fare, il fare di un avvocato o dei carabinieri. Rivolgiti anche con il pensiero a loro, vedrai risolvi il problema, non è vero che non esiste la soluzione, chiama pensa a un tecnico specializzato.

 Sono le istituzioni, le riforme che portano avanti cosa crediamo. Gli istituti siamo noi, il resto è in un punto perso ma, è un posto con un ip pubblico dinamico, una base identificata. Dante, Carmelo Bene, la prefettura, la gelateria, il misto di ciò infine diventa unità o, non diventa niente, l’unità è la fine. Un’esistenza diventa non solo questo o quello ma, un’armonia di atti che formano il pensiero e le cose buone, sembra ancora avanti poi da persa, sembra sia cancellata non esiste più, non ricordi è stata cancellata, quanto lavoro c’è ancora da fare. L’universo da cui venivamo era un risorgimento da una parte, tutti se ne sono andati dove? Non è rimasto nessuno qui. Si è perso dell’altro credimi, non quel che non dovevamo dir di essere. Mai sentito parlare di esseri inferiori, in un altro modo non si sa d’essere superiori a quelle cose che non sono persone. Percossi continuamente qualcuno si sveglia e va a dormire, dicono che non serve accettare l’America poi dicono di aver finito! Non c’era una motivazione, invece c’era un bene… dove non è rimasto nessuno, nasce un fiore.

 Alla fine si finisce, hai qualcos’altro come argomento stasera? C’è bisogno è di cosa se abbiamo già mangiato, tutti hai nostri posti graduati e statali… senza problemi dove sono realtà si dicono in molti, quella parete mancante non sarà di tutti ma, solo di chi è senza finire la frase, servirebbe un’aritmetica per trovare le chiavi di casa, riconoscere tutte le persone e gli oggetti per la strada anche domani, se sbagli qualcosa c’è la possibilità che ti uccidi, cosa potrebbe il peggio l’inferno non è nostro, da millenni si lavora per non andare all’inferno, si devono vedere le cose di fuori, saremo quante cose ci sono lì fuori, oltre a quelle che da ora occorre evitare. Alla fine non scappare fatti accalappiare anche da giovane, tanto è già tutto finito da tempo, se non lo sai.

 Le cose buone che nessuno afferma o meglio le ripete, o le prega… tutto è finito ma se ascolti un male diventi una persona brutta! Alcune cose non sono mai state cancellate, il futuro ad esempio non si può, se siamo stati arrestati, dopo non c’è futuro. Sai stati di arresto, esseri malvagi: cose che non si dicono, non si fanno. Tutto è compiuto, lo dice Gesù ma il giorno dopo di questo è ancora vietato in Italia, anche il resto sarà lo stesso, noi siamo ancora vietati, chi si pensava di governare in pace, in armonia, in questo giorno di fine guerra, post quel che sarà, si dice che non ha vinto nessuno ma, non ci sarà un’altra partita.

 Le parole a volte finiscono, cosa si riesce a dire a volte diventa veramente poco, se non si fa una differenza tra le incertezze di tutti e i problemi. I quesiti del bene sono preoccupazioni di tutti e i problemi dello Stato, un bene siamo noi mentre non s’intende oggi così domani non ci sarà più… esiste sempre una sorta di porta più grande dove andare a bussare, può volerci un po’ di esperienza ma, ci sono diversi modi per assaporare la vita, la puoi pure guardare da un finestrino, mentre non la tocca nessuno o già si sarà mangiato cosa si chiama tutto.

 Storte storie d’addirizzare sono la nostra vita in futuro, quando ti senti lasciato lo saprai, anche qui nessuno ha fatto niente, si divertono e non lo risolvono, sarà ch’era più grande del previsto il guaio, non lo potevano sapere dato il loro arbitrio “io sono tutto” o altre cose che avranno già tolto dal bene… meglio riposare in una situazione d’agio, hanno accettato un male, mentre alcuni a giro mantengono gli altri che non l’hanno fatto, spinta troppo in avanti la società si mantiene, le cose brutte ancora vivono ma, occorre potare cos’è tutto insieme se il periodo. Dove il nulla va per la maggiore, non si vuol vedere, siamo in viaggio verso un mondo più felice, senza quelle persone o quei soggetti che non si possono accettare, come la disfunzione creata e altri racconti per chi non vive o, chi non vuol fare vivere, quando ancora si deve superare quella fantasia ma, noi saremo solo energia creativa, la luce della corrente elettrica, ci sono realtà che non si discutono, tu con quelle devi avere rapporti frequenti.

 Le persone non si superano, le cose volgari son più brutte di quel che dicono, non era un tempo di scherzi e burle o di una bolgia di chi era stato, ci sono leggi che non si superano poi la colpa era di essere un umano o del credere di esser stato classificato, o del pensare di vivere in un carcere… le fobie sono già loro un carcere ma chi è scappato non lo sa, chi non ha voglia di risorgere.

 Problemi d’altri non sono un affare nostro, tutto risolto e non sanno a chi o dove rivolgersi. Problemi, soluzioni sono affari per le persone che li usano, si rimanda ancora quel discorso che si doveva fare, penso a tutti avranno detto che lo faceva un altro, ci si confonde ancora di cose banali. Sono tutti malati, la colpa non è di nessuno. Forme di pura follia da superare, le altre è meglio non dirle. Il Sole ci riscalderà poi si sentirà il bello, non dire mai cosa non volevi dire, la colpa è sua.

Un abbraccio G.

Dettagli
Pubblicato: 13 Maggio 2020
Visite: 414

 

Lettera tratta dal libro "Un soffitto di cenere"

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Lettere

  • Condiscendenza umana
  • Io ho molte credenze
  • I sogni, il tempo
  • Le parole che non si po...
  • Sino Polis
  • Mercurio, io e tu
  • Te lo colorerei
  • Per ch’è sempre
  • Audiolibri

 

"Si continua distrutti e stanchi per questa normalità, perché si accende o perché si spegne, non hai più le congiunzioni alle parole, ai legamenti o hai paura? Quella parete in realtà può caderti addosso o sarà già crollata."

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